“Miti dell’Era Digitale: Esplorando l’Intersezione tra Tecnologia, Coscienza e Umanità”

Questo seminario esplora la complessa interazione tra esseri umani e macchine, analizzando come l’intelligenza artificiale e le tecnologie avanzate stiano ridefinendo i concetti fondamentali di intelligenza, creatività e coscienza. Iniziando dall’etimologia dei termini “intelligenza” e “artificiale,” il seminario discute l’idea che l’intelligenza umana sia, fin dall’inizio, intrinsecamente “artificiale,” modellata tramite ingegno e tecnica.

Si esplora l’evoluzione dell’essere umano, dal “Homo Faber” del Rinascimento al “Hominem Fabricatus” moderno, delineando un percorso dalla creazione e controllo delle tecnologie alla crescente dipendenza e alienazione da esse. Vengono affrontati temi come il “Dislivello Prometeico” e la “Vergogna Prometeica” di Günther Anders per evidenziare la distanza tra la nostra abilità nel creare strumenti avanzati e la nostra limitata comprensione del loro impatto.

Il seminario esplora il concetto di “Pulsione Cibernetica,” un impulso profondo che spinge l’umanità a fondersi con le macchine, superando le limitazioni biologiche. Si analizza il ruolo della tecnologia come nuovo mito moderno, in cui il progresso tecnico diventa una narrazione archetipica che ridefinisce continuamente i confini tra naturale e artificiale, umano e post-umano.

Infine, si esplora la possibilità di una “empatia algoritmica” e dell’arte generativa come nuove frontiere dell’estetica, avviando riflessioni su cosa significhino bellezza e creatività nell’era delle intelligenze artificiali.

Il seminario si pone gli obiettivi di:

• Esplorare il significato e le conseguenze della fusione uomo-macchina nella società contemporanea.
• Fornire strumenti concettuali per comprendere e criticare il ruolo dell’intelligenza artificiale come nuovo mito.